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I Giudici fanno le leggi...
di Julio Loredo

Segnalato da: Der Rotbart
Fonte:
Tradizione Famiglia Proprietà, Newsletter  Gennaio 2013 - 1

      La Magistratura è sempre più ideologizzata. Invece di APPLICARE la legge, i magistrati la stanno CREANDO, in una sorta di INGEGNERIA sociale totalmente AL DI FUORI delle loro attribuzioni.

      ...giusto perchè una buona parte degli odierni magistrucoli di alto bordo ha le proprie radici ed il proprio concime nelle "BORSE DI STUDIO" elargite quarant'anni fa per seguire corsi universitari (sub-condicione = SOLAMENTE per Legge e Lettere) ai figli dei MILITANTI nel partito del 'claqueur' di Budapest-1956.

Der Rotbart

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

      Da qualche tempo la Corte di Cassazione sta emettendo sentenze che tendono a demolire l’istituzione della famiglia. Nel giugno 2011, per esempio, stabilì che le coppie di fatto sono equiparabili alle famiglie legittime in tema di risarcimento danni. All’epoca, Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, la definì “una sentenza storica”.    
      Adesso arriva un’altra mazzata: la Corte di Cassazione difende i diritti delle coppie omosessuali per quanto riguarda l’affidamento dei minori.    
       Il caso è stato scatenato da una causa di affidamento tra un uomo di religione islamica che aveva avuto un figlio con una donna italiana, che in seguito era andata a convivere con la sua compagna.    
       L’uomo ha contestato l’esclusivo affidamento del figlio accordato alla madre dalla Corte d’appello di Brescia, sulla base del fatto che il bimbo era inserito in una famiglia omosessuale per cui avrebbero potuto esserci “ripercussioni negative sul bambino”.    
       La Cassazione gli ha dato torto, attribuendo la sua richiesta a semplici “pregiudizi”. (1)  
(1) Sarebbe interessante capire da che parte stanno i pregiudizi...
       E anche questa sentenza è stata definita “storica” dall’Arcigay.    
       Sono troppe “sentenze storiche”.    
       I Tribunali si stanno attribuendo un compito che non gli appartiene: quello di sovvertire l’assetto giuridico, e quindi sociale e culturale, del nostro Paese.    
       Oltre a essere un modo di procedere antidemocratico, viola anche l’articolo 29 della Costituzione che riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna l’ambiente naturale per l’educazione dei figli.
   
       La Magistratura è sempre più ideologizzata. Invece di applicare la legge, i magistrati la stanno creando, in una sorta di ingegneria sociale totalmente al di fuori delle loro attribuzioni. (2)
 
(2) Anche questo evidenzia il fallimento e, soprattutto, l'utopia della democrazia che divide arbitrariamente il Potere in tre poteri, che non riesce a gestire, così come accade nell'elezione del Parlamento dove, al fine di garantire una presunta governabilità, si creano delle liste e delle soglie che limitano e violano la libertà democratica dei cittadini.
       Tali sentenze sovvertono, inoltre, l’ordine naturale creato da Dio, (3) fondato sulla differenza dei sessi e sulla famiglia monogamica come cellula basica della società.
 
(3) Evidentemente certi giudici sono antidemocratici perché legiferano in dispregio della democratica Costituzione e si reputano superiori a Dio violando l'ordine naturale da Lui stabilito.
       Lo Stato dovrebbe essere il guardiano dell’ordine naturale, non il suo demolitore (4). Uno Stato che in tal modo viola l’ordine naturale sta ponendo le condizioni per la propria rovina.
 
(4) È forse la prova che si tratta di uno Stato "democratico" che per sua natura non è in grado di funzionare?
       «Non si può costruire una civiltà attraverso le sentenze dei Tribunali —afferma monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della Commissione Cei per il Laicato— Ci sono studi precisi, dal punto di vista psicologico e filosofico. Non può essere la legge a stabilire quale sia il rapporto migliore con i genitori. Né tocca a un Tribunale dire quale sia la situazione ottimale per un bambino».
   
       Purtroppo si fa largo in ambienti di Chiesa (5) l’accettazione dell’omosessualità.
  (5) Chiesa conciliare, sia chiaro.
       Lo scorso 31 Marzo, per esempio, si riunì ad Albano Laziale, alle porte di Roma, il Forum dei Cristiani omosessuali.
   
       Star dell’evento, il teologo Vito Mancuso, DISCEPOLO (6) del cardinale Carlo Maria Martini [AB UNO DISCE OMNES].
  (6) Ma "siffatto discepolato suggerisce al lettore cautela, attenzione e santo sospetto", dice L. Pranzetti.
       Dopo aver affermato che «la Bibbia non è parola di Dio» (7), Mancuso dichiarava: «Sono contrario alla prospettiva che vuole definire la variante omosessuale come malattia o peccato» (8). Secondo l’ex docente di teologia moderna, sia l’ordine naturale sia le Sacre Scritture non contengono verità immutabili, ma vanno interpretati secondo il sentire dell’uomo moderno.   (7) Afferma un'eresia.
(8) Si vede che Mancuso è teologo di un "dio" non cattolico, ma se l'omosessualità non è peccato, potrebbe il "teologo" Mancuso spiegarci perché mai l'Apostolo avverte «Non illudetevi: nè fornicatori, nè idolatri [...]  nè effeminati, nè pederasti [...] erediteranno il regno di Dio»? (1Cor 6, 9-10)
       E questo sentire si sta gradualmente spostando verso l’accettazione dell’omosessualità. (9)
  (9) Ma, purtroppo per loro, il giudizio di Dio non si sposta, manet in aeternum!

      Tale penetrazione degli errori omosessualisti in seno alla Chiesa non è di oggi. (10) [...]

Julio Loredo

  (10) Ma dal Concilio in qua!
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